Malattie aviarie

Micoplasmosi

La mycoplasmosi o malattia Cronica Respiratoria (MCR) è causata da micoplasmi che possono avere ruolo più o meno patogeno nell’ospite. È stato ampiamente dimostrato il ruolo patogeno del Mycoplasma gallisepticum, Mycoplasma synoviae, Mycoplasma iowae e Mycoplasma meleagridis tanto che negli allevamenti la profilassi diretta ed indiretta ed il loro continuo monitoraggio sono pratiche di routine. Spesso la malattia può essere complicata dall’azione di virus o batteri secondari, che approfittano della patologia in corso per colonizzare gli apparati colpiti, peggiorando il quadro clinico della malattia.  Possono essere colpiti animali di tutte le età, ma principalmente i giovani e gli anziani. Il germe responsabile attacca in primo luogo le prime vie respiratorie e la mucosa congiuntivale, che rappresentano il luogo di prima moltiplicazione, cui segue la colonizzazione delle vie aeree più profonde (trachea, bronchi ed infine sacchi aerei) non ultimo le sinovie articolari La malattia se non opportunamente trattata può causare una mortalità molto alta tra gli uccelli.  Gli animali affetti possono presentare un calo del consumo di alimenti e della deposizione di uova e presenza di uova con segni distintivi (Egg Shell Apex Abnormalities). La strategia di controllo : eradicazione-depopolamento, compartimentalizzazione, biosicurezza, profilassi indiretta-vaccinazione e terapia antibiotica mirata

Malattia di Marek

MALATTIA DI MAREK La malattia di Marek è una malattia infettiva dei volatili domestici. Prende il nome dal patologo ungherese Joszef Marek, che descrisse per primo la malattia. Patologia ad eziologia virale la malattia é sostenuta da un Herpesvirus, di natura linfo proliferativa che causa una infiltrazione di elementi mononucleati, a livello dei nerviperiferici, gonadi, iride, vari visceri e muscoli periferici Al gruppo della MD appartengono tre sierotipi di virus Sierotipo 1. Virus oncogeno Sierotipo 2. Virus non oncogeni Sierotipo 3. Herpes virus del tacchino si verifica soprattutto nelle cellule con 2 tipi differenti di infezioni produttive Infezione pienamente produttiva con formazione di particelle complete nell’epitelio dei follicoli delle piume (FFE) Infezione non pienamente produttivaco formazione di particelle per la maggior parte senza envelope e quindi non infettanti. Si ritrovano nelle cellule linfoidi, in quelle epiteliali e linfociti La lettiera e le penne degli animali infetti sono infettanti e la resistenza a temperatura ambiente é di 4-8 mesi e a 4°C fino a 10 anni é sensibile ai disinfettanti (inattivato in pochi minuti) e all’alta umidità I pulcini infettati ad un giorno di vita sviluppano lesioni in 2-4 sett. localizzate a gangli, nervi, e visceri. La risposta all’infezione dipende molto dal ceppo genetico di provenienza del pulcino e dalla virulenza del ceppo La specie principalmente colpita é il pollo ma lesioni anatomopatologiche riportabili alla MD sono state riscontrate in pavoni, fagiani, piccioni, quaglie , anatre e oche. Il virus si ritrova nei follicoli delle penne. Le cellule infette sono nello strato cheratinizzato dell’epitelio squamoso l’eliminazione del virus avviene attraverso il normale processo di desquamazione cutanea. Il virus associato alle penne é infettante e nell’ambiente può essere veicolato tramite la polvere. Animali apparentemente sani possono svolgere il ruolo di vettori tramire la loro cute infetta Assumono importanza gli ospiti vettori passivi: (Alphitobius diaperinus) scarafaggio, zanzare, mosche e coccidi La contaminazione del guscio delle uova e la successiva incubazione non permettono la sopravvivenza del virus per le caratteristiche ambientali temperatura e umidità in cui viene incubato l’uovo Quando vengono colpiti i nervi la sintomatologia può variare da soggetto a soggetto sulla base della localizzazione delle lesioni. Si osserva paralisi asimmetrica progressiva che diviene poi completa Ali cadenti (per paresi) Torcicollo o testa bassa Interessamento del vago: paralisi del gozzo, respirazione difficoltosa, Incoordinazione dei movimenti , andatura incerta Paralisi di un arto: sforbiciata (una zampa in avanti ed una all’indietro ) Paralisi transitoria Paresi o paralisi di una parte o dell'intero corpo con vari gradi di atassia A volte gli uccelli possono muovere le ali ma non gli arti. Colpiti soprattutto i soggetti di 35-40 gg. Nella fase acuta: Depressione del sensorio Successivamente si instaurano i problemi nervosi Alcuni soggetti muoiono senza manifestare sintomi L'interessamento dell'occhio si manifesta con Opacamento dell'iride Depigmentazione dell'iride ad anello o a macchie Variazioni di forma della pupilla che diviene irregolare e nelle fasi avanzate solo a forma di un punto e conseguente cecità Nelle forme croniche si osserva perdita di peso, anoressia e diarrea La morte sopravviene per fame e sete A livello anatomopatologico possono osservarsi lesioni ai muscoli pettorali superficiali e profondi che diventano opachi , bianco grigiastri o giallo arancio. Si osservano anche lesioni non neoplastiche con atrofia della Borsa di Fabrizio e atrofia del timo PROFILASSI Prevenzione della malattia Igienico-sanitaria Vaccinale Rispettare le norme di polizia sanitaria nel pollaio,pulcinaie ed incubatrici Se si sospetta la comparsa della malattia per prima cosa far fare una diagnosi inviando i soggetti al più vicino istituto zooprofilattico i soggetti colpiti devono essere immediatamente abbattuti e distrutti per evitare la diffusione della malattia Ecco i principali tre vaccini "Vaksitek HVT + IBD» (Vaxxiek HVT + IBD) disponibile per la vendita in forma di sospensione congelata in azoto liquido È confezionato per 1000, 2000 o 4000 dosi in fiale di vetro da 2 ml. Promuove la formazione di immunità contro la malattia di Marek dopo un singolo uso. L'effetto viene mantenuto per tutta la vita dell'uccello. "Mareks Rispens + HVT» (di Marek Rispens + HVT) Questo farmaco è ricco di 1000 o 2000 dosi, ed è in 2 ml fiale. Come nel caso precedente, l'agente viene trasportato e conservato in un dewar riempito con azoto liquido. La temperatura deve essere -196 gradi. "Rispens CVI-988» (Rispens CVI-988) Immunità dopo il vaccino è formato da 7-14 ore e dura per tutta la vita dell'uccello.

Malattia di Newcastle

La malattia di Newcastle è una malattia infettiva degli uccelli domestici e selvatici; prende il nome dalla città inglese di Newcastle dove fu identificata per la prima volta nel 1927. Conosciuta anche come pseudopeste aviaria. CAUSA L'agente eziologico è un virus classificato nel genere Avulavirus, famiglia delle Paramyxoviridae. In base alla loro virulenza i ceppi virali appartenenti a questo genere sono descritti come: Velogeni, così chiamati perché provocano rapidamente la morte degli embrioni di pollo utilizzati in laboratorio; in natura sono responsabili di malattia ad alto tasso di mortalità (la malattia di Newcastle vera e propria); a loro volta sono suddivisi in Viscerotropi, con tropismo per l'apparato gastro-enterico, e Neurotropi, con tropismo per il SNC oltre ad altri organi Mesogeni; provocano una malattia respiratoria a bassa mortalità; Lentogeni; provocano sintomi respiratori lievi o addirittura infezione asintomatica TRASMISSIONE Il virus si trova nelle feci e viene assunto per inalazione in seguito a contatto diretto o con lettiera e attrezzature contaminate. Il movimento di persone ed automezzi può diffondere l'infezione tra un allevamento e l'altro SPECIE COLPITE Specie più sensibili sono pollo e tacchino, ma oltre 250 specie di uccelli sono suscettibili al virus; gli uccelli acquatici selvatici possono essere portatori asintomatici di ceppi velogeni ed i piccioni, per i loro contatti sia con i domestici che con i selvatici, possono introdurre il virus negli allevamenti. SINTOMATOLOGIA I ceppi velogeni provocano una malattia ad andamento acuto ed alta mortalità; con alcuni ceppi (viscerotropi) prevalgono sintomi respiratori (dispnea grave) e gastroenterici (diarrea), con altri (neurotropi) si osservano sintomi neurologici come paralisi, torcicollo, movimenti di maneggio. I ceppi mesogeni provocano una sintomatologia respiratoria meno grave, ma possono causare alta mortalità tra gli individui più giovani. PROFILASSI Sono disponibili vaccini da somministrare già nei primi giorni di vita, disinfezioni e controllo degli ingressi riducono il rischio di introdurre il virus in allevamenti

Acari

Vi sono vari tipi di acari

Acariasi respiratoria

L’acariasi respiratoria rappresenta una frequente affezione delle vie respiratorie causata da un artropode diffuso in tutto il mondo, lo Sternostoma tracheacolum. Quest’acaro è in grado di parassitare molte specie di uccelli da gabbia e da voliera, ma colpisce più frequentemente canarini (ed altri fringillidi) e diamanti di gould, più raramente i Pappagalli. Il suo ciclo biologico dura dalle due alle tre settimane e si realizza all’interno delle vie respiratorie (seni, faringe, trachea, polmoni e sacchi aerei), dove i parassiti adulti e sessualmente maturi si riproducono. Le femmine di Sternostoma tracheacolum sono ovovivipare, ossia producono uova dalle quali rapidamente schiudono le larve che, attraverso le secrezioni respiratorie, vengono diffuse nell’ambiente o attraverso becco e narici, o qualora ingerite, attraverso le feci. La trasmissione dei parassiti avviene dunque sia direttamente da animale ammalato ed animale sano, ad esempio nell’imbeccata dei pullus e delle femmine in cova (corteggiamento), sia indirettamente, attraverso cibo ed acqua contaminati. I sintomi dell’Acariasi sono Cambi di vocalizzazione (per infiammazione del Siringe Tosse (per l’irritazione della mucosa respiratoria) Dispnea (Respirazione difficoltosa a becco aperto) Emissione di suoni caratteristici (click respiratorio) Apatia e a volte scolo mucoso (conseguente a grave tracheite)

Acari rossi ematofagi

Acari rossi ematofagi L'acaro delle galline (Dermanyssus gallinae) ha un colore naturale tra il grigio ed il biancastro, ma diventa rosso dopo aver succhiato sangue. È comunemente ed impropriamente conosciuto col nome di pidocchio rosso, è un parassita di tutti gli uccelli, dei volatili da cortile ed in alcuni casi anche dei mammiferi

Acari della cute

Acari della cute Le fonti alimentari degli acari della cute sono rappre- sentate da detriti superficiali, cheratina, fluidi tissutali, sangue ottenibile mediante perforazione della cute Gli acari knemidocoptidi invadono i follicoli delle penne e lo strato corneo di testa, zampe e ceroma, nutrendosi della cheratina e determinando la formazione di una rete di cavità Il risultato è una lesione squamosa della cute, degli arti e della testa, caratterizzata da desquamazione ed ipercheratosi, nonché prurito e caduta delle penne

Acari delle penne

ACARO DELLE PENNE di colore grigiastro, è un piccolissimo acaro che si nutre delle piume dei nostri amici. Possiamo accorgerci di lui se le piume dei pappagalli risultano “mangiucchiate” oppure se si spezzano con facilità ( l’acaro mangia l’interno del calamo rendendo la piuma fragile ) Questo tipo di acaro è presente sia di giorno che di notte, quindi per verificarne la presenza è sufficiente prendere i soggetti e soffiare sotto le piume dove si annidano. vivono fra le barbe della superficie ventrale delle penne di rivestimento, delle ali e della coda Questi parassiti si nutrono di frammenti e lipidi delle penne, detriti delle squame cutanee, spore fungine ed alghe. Le ninfe spesso si muovono verso le barbe plumulacee vicine al calamo per effettuare la muta, e qui si possono accumulare residui cutanei Sulle penne si possono osservare ammassi di acari simili a molti granelli di sabbia.

Malattia di gumboro

La malattia di Gumboro, o malattia infettiva della borsa di Fabrizio , o bursite infettiva, è causata da un Birnavirus, trasmesso attraverso le feci, molto resistente e difficile da sradicare in un allevamento infetto. La borsa di Fabrizio, che è presente solo negli uccelli ed è un organo linfatico primario, è localizzata a contatto e al di sopra della cloaca e si atrofizza dopo circa 6 mesi di vita La malattia si manifesta tra le 4 e le 8 settimane d’età La forma subclinica è causata dall’effetto immunosoppressivo del virus, per cui può assumere notevole importanza data la facilità con cui vengono contratte le infezioni. Il virus è altamente contagioso e persistente nell’ambiente I capannoni e le strutture di allevamento possono risultare contaminati dopo 54-122 gg dopo l’allontanamento degli animali infetti, non è mai stato dimostrato il passaggio nelle uova mai dimostrata l’esistenza di animali portatori e la resistenza del virus nell’ambiente è sufficiente ad assicurarne la sopravvivenza tra un focolaio e l’altro Riguardo la patogenesi l’IBDV penetra per via orale e si localizza a livello dei tessuti linfatici del cieco e poi del duodeno e del digiuno . Successivamente si riscontra a livello delle cellule macrofagi del Kupfer nel fegato con un periodo dí incubazione di 2-3 gg infine alterazioni istologiche della borsa di Fabrizio dopo 24 h Macrofagi e linfociti dell’intestino infetti dopo 4-5 h. Sintomatologia : Apatia, depressione, anemia Tendenza di molti animali a beccarsi la cloaca, diarrea acquosa, cloaca imbrattata, abbattimento, penne arruffate, inappetenza Tremori, , disidratazione e temperatura subnormale, severa prostrazione e morte Gli animali risultano maggiormente recettivi ad altre malattie Lesioni anatomopatologiche sono Carcassa disidratata Muscoli di colore scuro e talvolta con petecchie emorragiche(mm. pettorali) Enterite catarrale Alterazioni del parenchima renale negli stadi avanzati. Va posta molta attenzione alla borsa di Fabrizio la quale manifesta aumento di volume e peso per edema e iperemia con trasudato gelatinoso giallastro e peso raddoppiato Emorragie petecchiali e ecchimosi sulla superficie mucosale Splenomegalia con piccoli focolai grigi sulla superficie, occasionalmente emorragie tra gozzo e stomaco muscolare La diagnosi si basa sull’elevata morbilità e picchi di mortalità,Insorgenza molto rapida, rapida risoluzione dell’infezione, lesioni tipiche alla borsa di Fabrizio la vaccinazione o gli anticorpi di origine materna possono attenuare queste caratteristiche La profilassi è igienico sanitaria e vaccinale Porre attenzione agli anticorpi di origine materna(da 1 a 3 sett.) Il tempo di vaccinazione dipende dall’immunità materna, via di inoculo e virulenza del ceppo vaccinale

Vaiolo

Il Vaiolo è un killer letale e silenzioso. Proviene dal virus “Avipoxvirus”, colpisce generalmente canarini, merli, uccellini esotici , pappagalli , galli , galline e avicoli in generale Questo virus è trasmesso dalle punture, sopratutto quelle di zanzara, che può fungere da serbatoio della malattia per vari mesi. Il virus è molto resistente, e può essere contratto anche attraverso posatoi/mangiatoie in voliere infette a rischio ( può essere portato anche da acari, o da uccelli esterni alla voliera ). La malattia si manifesta in varie forme, e non sempre aggredisce con foga i soggetti. Ci sono forme ben visibili, e forme “nascoste” che danno pochi sintomi, ma andranno curate nello stesso modo, onde evitare peggioramenti. Distinguiamo quindi tra le principali forme la “forma cutanea” che si presenta con delle papule giallognole ( come quelle in foto ) che si ulcerano, solitamente attaccano il becco, le zampe e gli occhi, tendono a svanire nel giro di qualche settimana. La “Forma Difterica” è quella più aggressiva, le papule attaccano aggressivamente occhi e vie respiratorie, possono portare alla morte il soggetto in poche ore o giorni, perchè queste papule si ulcerano e gonfiandosi ostruiscono le vie respiratorie.

Pododermatite o bumblefoot della gallina

La pododermatite o Bumblefoot, è una patologia che si verifica frequentemente nelle galline. Si tratta di un’infiammazione, che spesso degenera in infezione, della porzione plantare del piede.
La superficie plantare del piede è protetta da vari strati cutanei, se per vari motivi questi strati sono danneggiati, la cute si infiamma e i batteri possono penetrare. Tra le Cause
• Utilizzo di un substrato non appropriato, abrasivo e irregolare: può lesionare la superficie plantare della zampa
• Scarsa igiene: favorisce la colonizzazione batterica della ferita
• Patologie cutanee concomitanti che rendono la cute piu sottile e debole favorendo il formarsi di lesioni (Ipovitaminosi A)
• Ferite
• Eccessivo peso corporeo
• Mancanza di movimento Trattamento può essere sia con Terapia medica indicata solamente se la pododermatite è a uno stadio iniziale, altrimenti è indispensabile intervenire chirurgicamente 
La terapia medica va sempre associata al miglioramento della gestione e delle condizioni ambientali
• Migliorare il substrato, evitando materiali duri ed irregolari
• Migliorare le condizioni igieniche
• Prestare attenzione all’alimentazione e controllare il peso
• Incoraggiare il movimento attraverso l’arricchimento ambientale e alimentare. Terapia chirurgica
Agire tempestivamente è sempre la cosa migliore.

Tricomoniasi aviaria

La trichomoniasi aviaria è una malattia tipica di piccioni e più raramente di galline, tacchini e galline faraone. È contraddistinta da una notevole mortalità, prossima al 70% e più alta negli individui giovani, a causa di ulcerazioni all'apparato digerente e ascessi epatici. L'agente eziologico responsabile è il parassita Trichomonas gallinae, un protozoo. Esso viene trasmesso attraverso l'alimentazione e con il latte di gozzo da madre a figlio oppure tramite feci e acqua contaminata. Il Trichomonas gallinae si trova solitamente nella cavità orale-nasale o nella parte distale del tratto digerente e respiratorio. Essi si moltiplicano rapidamente ,tuttavia, se posti all'esterno dell'organismo ospite, muoiono rapidamente. Per via del loro ciclo di vita, la trasmissione del parassita da un esemplare all'altro può avvenire in tre modi: La trasmissione si può verificare quando volatili infetti (vettori) nutrono con il "latte di piccione" i piccioni appena nati. Tacchini e polli possono essere infettati attraverso l'acqua potabile o alimenti contaminati. Poiché il Trichomonas gallinae non sopravvivono a lungo fuori dall'ospite la trasmissione deve avvenire rapidamente. Un'infezione può avvenire in un rapace che si è nutrito di un uccello infetto. È principalmente una malattia dei giovani uccelli. La gravità della malattia dipende dalla sensibilità di essi e dalla potenziale di patogenicità del ceppo del parassita. Gli uccelli adulti possono guarire e diventare portatori sani. I sintomi possono essere molteplici e variano a seconda della specie colpita. Alcuni esempi possono essere: * Ali basse, piumaggio arruffato. Il soggetto può sembrare attivo, ma nella maggior parte del tempo rimarrà apatico. * Perdita di peso, petto a lama di coltello dovuto al progressivo dimagrimento (potresti confonderlo con la coccidiosi) * Placche purulente all’interno della bocca, ed ai lati del becco (generalmente, è il sintomo evidente della Tricomoniasi) * Formazione di muco, con starnuti e rigurgiti (il volatile cerca di liberarsi dal muco) * Inappetenza, le placche purulente presenti nella bocca e nell’esofago sono dolorose ed il volatile non riuscirà a mangiare. * Nei canarini, cardellini ed in altri uccelli invece, la tricomoniasi si manifesta con la lacrimazione (congiuntivite) e progressivo gonfiore delle zone intorno agli occhi, per poi evolversi in una infiammazione purulenta delle ossa del cranio. Negli uccelli giovani, le prime lesioni appaiono come piccole aree bianco-giallastra nella cavità orale, in particolare sul palato molle. Queste lesioni consistono nell'infiammazione e ulcerazione della superficie della mucosa, esse possono anche trasformarsi in grandi masse necrotiche penetrando i tessuti sottostanti finendo per coinvolgere il fegato e altri organi. La trichomoniasi può essere prevenuta in un branco con l'abbattimento o il trattamento degli uccelli infetti. Gli alimenti e le fonti d'acqua devono essere protetti dalle contaminazioni.

Salpingite

La Salpingite è un’infiammazione dell’ovidotto delle galline / anatre associata ad infezioni sostenute da diversi agenti patogeni come mycoplasma gallisepticum , escherichia coli, Pasteurella multocida , stafilococchi , streptococchi e più raramente dalla salmonella che penetrano nell’apparato riproduttivo. Uno dei sintomi più evidenti è la presenza nel pollaio di PALLINE SIMILI AD UOVA e dalla consistenza caseosa/pastosa che si sfalda tra le dita. Queste non sono uova ma l’essudato di questa malattia. La Salpingite è una malattia pericolosa perché può causare la morte dell’animale. La gallina infetta deve essere curata rapidamente. Una volta che i batteri ottengono l’accesso all’ovidotto, possono penetrare nelle pareti ed entrare nella cavità addominale causando anche peritoniti. Processi che favoriscono l’ingresso e lo sviluppo di questi microrganismi possono essere lesioni alla cloaca: ( ferite , beccate, prolasso, ) in tal guisa l’integrità delle pareti del canale viene a mancare facilitando l’ingresso dei patogeni oppure infezioni già in essere in galline debilitate promuovendo il diffondersi e la crescita dei microorganismi oppure una alimentazione non corretta che può causare la morte della microflora buona all’interno dell’ovidotto e causare infiammazioni Durante le prime fasi dell’infezione i sintomi sono difficili da rilevare perché non molto diversi da quelli di altre malattie. I sintomi sono abbattimento , perdita di appetito, diminuzione della deposizione delle uova, uova deformate, addome gonfio e diarrea ma il sintomo predominante che consente di capire se si è in presenza di Salpingite è la produzione di palline di pus maleodoranti che spesso vengono scambiate per uova. La presenza di questo essudato indica che la malattia è già in uno stadio avanzato. Una alimentazione equilibrata e una metodica pulizia del pollaio aiutano ad evitare il diffondersi dei microrganismi patogeni

Ingluvite

Ingluvite Il gozzo o ingluvie che dir si voglia è una parte allargata dell'esofago situata a destra della trachea all'ingresso toracico. Le pareti sono sottili ed è attaccato alla pelle e alla clavicola da tessuto connettivo lasso. Ci sono 2 muscoli che sostengono il raccolto e aiutano nel processo di svuotamento. La funzione principale del gozzo è immagazzinare il mangime mentre il proventricolo e il ventriglio sono pieni di mangime. Poco dopo l'ingestione del mangime, è normale che l’ingluvie sia disteso e pieno di mangime. Quando il mangime nel ventriglio viene spostato nell'intestino esso inizia a contrarsi, svuotando il suo contenuto nell'esofago per procedere verso il proventricolo e al ventriglio. In presenza di stasi la parete si ispessisce , si allunga e perde la capacità di tornare alle sue dimensioni originali Un sintomo che non deve mai essere sottovalutato sia in pulli che in uccelli adulti è il rallentamento o la completa stasi dell’ingluvie o gozzo. Il primo tratto dell’apparato digerente degli uccelli può essere colpito da vari agenti infettivi, parassiti ma anche corpi estranei determinando gravi conseguenze per l’animale. Quindi bisogna prestare attenzione al cibo per volatili, alle malattie infettive e ai parassiti che possono essere causa di stasi del gozzo e ad eventuali corpi estranei certamente bisogna agire tempestivamente x evitare conseguenze talvolta infauste ALIMENTAZIONE Gli alimenti per volatili devono essere conservati con attenzione, perché facilmente sviluppano muffe e possono essere inquinati da vari tipi di batteri. Anche la temperatura può divenire causa di stasi o lesioni dell’ingluvie. Una pappa troppo calda (magari scaldata in microonde) può creare gravi ustioni alla delicata mucosa dell’ingluvie. Se invece è somministrata fredda può rallentare la peristalsi, fino a causare un vero e proprio blocco. BATTERI E VIRUS I batteri possono causare infezioni all’apparato digerente come Salmonella, E. coli, Bacillus, Clostridi. Ma anche agenti virali possono causare indebolimento e lesioni neurologiche come il Borna virus (causa delle PDD proventricolite infettiva del pappagallo) oppure metaboliche come nel Poliomavirus (APV) oppure la malattia di Marek che causando spesso polineurite può danneggiare l'innervazione vagale dell’ingluvie PARASSITI I parassiti che infestano il primo tratto dell’apparato digerente sono tipicamente nematodi del genere Capillaria e protozoi, ovvero il Trichomonas. FUNGHI Anche funghi come lieviti, Candida o Megabatteri concorrono nell’aggravare la stasi o causarne l’inizio. Candida albicans è il lievito che in genere cresce troppo. Questo lievito invaderà spesso la parete del gozzo e causerà infiammazioni e placche biancastre . La micosi può verificarsi quando gli uccelli mangiano mangime avariato o bevono acqua viscida e sporca. Vien da sé di mantenere gli abbeveratoi puliti e privi di melma. Si osserva anche nei giovani uccelli che covano in condizioni molto calde e bevono quantità eccessive di acqua Infine, la micosi può verificarsi quando gli uccelli vengono trattati a lungo con antibiotici e/o presentano altri problemi patologici di base METABOLISMO Talvolta invece è la condizione di indebolimento, tossiemia, squilibrio metabolico a causare il rallentamento o la stasi dell’ingluvie. Corpi estranei Giovani curiosi o adulti troppo famelici possono ingerire per errore corpi estranei di ogni tipo. Da grossolani filamenti vegetali duri, fibrosi (come lunghe erbe da pascolo) a frammenti di giochi, pezzetti di metallo, bulloni , graffette, chiodi, orecchini, collanine, frammenti di lettiera, gusci di frutta secca, palline, proiettili di plastica, lunghi pezzi di spago o spago per balle o alcune piante in vaso, trucioli, sonde in gomma durante l’alimentazione forzata etc La motilità gastrointestinale ridotta o compromessa può verificarsi anche durante temperature ambientali molto elevate o quando un pollo rimane a lungo senza mangime e poi mangia troppo e troppo velocemente quando il mangime è di nuovo disponibile. Quanto prima è necessario eseguire una radiografia dell’addome per valutare al meglio la dilatazione dell’ingluvie, i visceri addominali coinvolti e l’eventuale presenza di corpi estrani. Qualunque sia la causa della ritenzione e della stasi del gozzo bisogna intervenire tempestivamente Più tempo perdura la stasi e il cibo resta ad alterarsi nell’ingluvie, più sale il rischio di complicare l’infezione con batteri decisamente aggressivi. Questi possono produrre tossine pericolose per la sopravvivenza stessa dell’animale. Senza contare che, se il cibo non passa dall’ingluvie, non arriva agli stomaci e all’intestino. Tra i vari segni clinici ricordiamo: Svuotamento ritardato del gozzo con suoni di gas, perdita di peso, posizione eretta anomala, rigurgito o vomito accompagnato da odore acido dalla bocca, svogliatezza o letargia, diminuzione dell'appetito, cibo non digerito negli escrementi e un loro marcato cattivo odore

Aviculture.eu     Copyright © 2022 - 2024     All rights reserved Cookies policy